lunedì 12 novembre 2007

Il Sogno di ogni Enoteca




 


 



 


 


 


 


L'ANIMA DEL VINO,




da "I fiori del male"




 




Nelle bottiglie l'anima del vino

una sera cantava: "Dentro a questa

mia prigione di vetro e sotto i rossi

suggelli, verso te sospingo, o caro

diseredato, o Uomo, un canto pieno

di luce e di fraternità. So bene

quanta pena, sudore, e quanto sole

cocente, sopra la collina in fiamme,

son necessari per donarmi vita

ed infondermi l'anima. Ma ingrato

non sarò, né malefico, ché provo

immensa gioia quando nella gola

cado d'un uomo usato dal lavoro:

il suo petto per me è una dolce tomba

e mi ci trovo meglio che nel freddo

delle cantine. Odi risuonare

i ritornelli delle tue domeniche

e la speranza che bisbiglia dentro

al mio seno che palpita? Coi gomiti

sopra il tavolo mentre ti rimbocchi

le maniche, mi vanterai e contento

sarai: della tua donna affascinata

accenderò lo sguardo; robustezza

ridarò a tuo figlio e i suoi colori,

e sarò per codesto esile atleta

della vita, l'unguento che rafforza

i muscoli dei lottatori. In te

cadrò, ambrosia vegetale, grano

prezioso, sparso dal Seminatore

eterno, perché poi dal nostro amore

nasca la poesia che a Dio rivolta

spunterà in boccio come un raro fiore."


 



alfredonardelli.blogspot.com

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